martes, 17 de septiembre de 2013

B. DA INTRATTENITORE A INTRATTENIMENTO


La politica istituzionale, quella che i politici considerano come l’unica attività politica possibile, bollando come Antipolitica tutte le espressioni politiche alternative al Palazzo, è una farsa, e lo sanno tutti. Serve a soddisfare le necessità psicologiche profonde dei cittadini, come la religione (v. i libri di Murray Edelman). Ed esiste in effetti certa omologia tra la clericatura e la carriera politica, come l’esoterismo (gli iniziati, cioè quelli che stanno dentro capiscono e tutti gli altri stanno fuori e non capiscono), il gergo, i riti ed i miti politici, come pure ci sono analogie tra il credo politico o la fede politica ed i loro precedenti religiosi (v. i testi di Pierre Bourdieu e di Hans Magnus Enzensberger). 

La Politica serve a soddisfare necessità psicologiche profonde, serve ad offrire rassicurazione delle minacce, o a fornire figure paterne, siano esse autoritarie o affettuose (v. i libri di George Lakoff), che calmino le nostre paure, serve a semplificare e rendere comprensibile un mondo complesso, ma soprattutto serve a far accettare un mondo ingiusto. Ho detto paterne, perché psicologicamente è il padre che protegge dalle minacce, ed infatti la politica è fatta di uomini e persino dove le donne hanno successo le si definisce sempre in termini maschili o come dotate di attributi maschili (“hanno le palle”).


Questa introduzione è fondamentale per capire l’utilità e la funzione di B. all’interno dello spettacolo (tragicomico) della Politica italiana. Se il fine della Politica è intrattenere le masse per non cambiare i rapporti di produzione ineguali e le ingiustizie profonde alla base della società capitalista, s’intende l’importante funzione che B. come intrattenitore svolse negli anni ‘80, con le sue TV, quando cominciò inesorabile la distruzione dello Stato e del sistema di Welfare, la distruzione delle ideologie rivoluzionarie ed il reflusso ideologico, l’individualismo, l’egoismo ed il rampantismo, insomma nell’era del trionfo del neoliberismo e del capitalismo sfrenato. Non è un caso che il principale sostenitore del Berlusconismo nella Milano da bere fu proprio Craxi, l’uomo che dissolse il Socialismo nel capitalismo. A chi si domanda oggi come sia possibile che Napolitano faccia quel che fa, ricordo che fu ammiratore di Craxi e protagonista della corrente interna del PCI che voleva la craxizzazione del partito delle Botteghe Oscure.

 Con le sue TV B. permise la penetrazione delle idee neoliberiste nella testa degli italiani, con le sue TV li anestetizzò, preparandoli a tutto quel che sarebbe avvenuto dopo. B. è stato il massimo intrattenitore della Politica italiana. Ed al di là del fatto di costituire il referente privilegiato delle mafie italiane, la sua funzione propriamente politica era proprio quella d’intrattenitore.

Ora, per una sorta di nemesi della storia, da soggetto dell’intrattenimento è diventato invece oggetto dell’intrattenimento: si è trasformato nell’intrattenimento. È lui, e non più i suoi programmi, ad intrattenere le masse. Queste, interessandosi ai suoi problemi, dimenticano i loro, mentre nel contempo, i Politici, per continuare a sguazzare nel potere e nel benessere, sono obbligati dalle banche e dagli istituti finanziari italiani e stranieri, dal Vaticano, dalla lobby delle armi, e dai vari gruppi di potere, a non fare niente: perché proprio di questo si tratta, non fare niente, afinché nulla cambi.

Infatti, niente è cambiato: le masse perdono costantemente potere d’acquisto e diritti, perdono dignità e giustizia, libertà e democrazia, mentre aumenta la loro soglia di tolleranza ai soprusi ed alle umiliazioni, e dove l’indignazione, palesata ed ostentata in infinite situazioni come un abitudine, non riesce invece ad uscire da Facebook, per essere canalizzata in un cambio.